In questo episodio riprendiamo l’appassionante storia narrata da Cristina Barbiani, Lucia Cuman e Michele Dorigatti dell’associazione Elle 22, che promuove e divulga la filosofia del più grande “rivoluzionario” italiano del capitalismo proprietario: Adriano Olivetti.
No, non ci siamo sbagliati: un imprenditore rivoluzionario. Olivetti infatti, aveva la filosofia della proprietà diffusa: voleva che la sua impresa appartenesse anche alla comunità, all’università e soprattutto a coloro che vi lavoravano all’interno. I nostri ospiti ci racconteranno come Olivetti concepisse l’azienda e come fosse in pieno contrasto con le più diffuse teorie dell’epoca (e anche odierne) che sottolineavano invece l’importanza e l’unicità dell obiettivo aziendale, ovvero il profitto.
E’ chiaro che un personaggio che perseguiva interessi culturali, sociali e ambientali all’interno di una cultura diametralmente opposta non deve aver avuto vita facile e se in molti ci chiediamo perchè non sia riuscito a cambiare il mondo (o almeno l’impreditoria italiana) posiamo trovare le risposte nella storia del nostro paese.
Detto ciò, i semi della sua grandezza sono stati sparsi fino ai giorni nostri e diverse organizzazioni hanno seguito i suoi insegnamenti e se oggi siamo qui a parlare di Relazione con le persone, ambiente, bellezza, comunicazione e impresa come motore per il territorio in cui vive lo dobbiamo ad Adriano e a tutti coloro che hanno portato avanti le sue idee.
Per approfondimenti
- L’economia civile, Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_civile
- La fiction di Rai 1 su Adriano Olivetti: Adriano Olivetti – La forza di un sogno
- Tesi di laurea di Giorgia Ferri “Adriano Olivetti e l’ambiente di fabbrica: un nuovo modo di pensare alla persona e al lavoro”: https://youtu.be/38F06t3CTlk